Tra le forme di moentazione, quelle italiane sono sicuramente state tra le più differenziate e spesso anche le più artisticamente rilevanti, anche perchè la storia dell’Italia è stata influenzata da tantissimi cambiamenti sociali e politici, oltre che cambi di stato, che hanno influito anche sulle monete. Un esempio è dato dalla forma di moneta d’argento da 3 lire, che oggi ha un valore in enorme “risalita”.
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L’argento è conosciuto come metallo adatto ad essere utilizzato in numerosi ambiti, oggi circa il 70 % della produzione di questo metallo grezzo è adibito allo sviluppo di tantissimi ambiti pratici ad esempio risulta essere indispensabile per i prodotti fotovoltaici come i pannelli solari che ad sempre rappresentano una delle urgenze in campo energetico maggiori. Il restante 30 % è però legato all’aspetto economico in quanto l’argento è spesso il miglior metallo dopo l’oro per essere utilizzato nel contesto effettivo monetario, anche se quasi tutte le emissioni moderne non sono più costituite in lega d’argento (eccezion fatta quelle specificamente concepite come collezionistiche a tiratura limitata), ma in passato non è stato sempre così, anzi, la duttilità e la resistenza dell’argento, che è praticamente impossibile da replicare e quindi falsificare dal punto di vista costruttivo è stato spesso il miglior compromesso per le monete dal valore medio alto.
E’ anche il caso di questa moneta da 3 lire raffigurante il profilo di Re Ferdinando di Borbone di Parma (da non confondere con il quasi omologo regnante delle Due Sicilie), Principe di Francia in quanto nipote del re Luigi XV di Francia e tra il Settecento e l’Ottocento uno dei sovrani del regno di Parma. Infatti la lira è stata a lungo utilizzata, prima che dall’Italia unificata, anche da parecchi regni preunitari che costituivano il nostro paese fino alla seconda metà dell’Ottocento, dopo la fondazione del Regno d’Italia sotto il regno iniziale di Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia.
Il Ducato di Parma è stata un’entità che ha costituito il centro del potere dell’odierna area corrisponde a parte dell’Emilia Romagna moderna. Il regno di Ferdinando di Borbone-Parma è stato contrassegnato da enormi cambiamenti politici che hanno visto in pochi anni l’arrivo di Napoleone Bonaparte che nei primi dell’Ottocento ha occupato buona parte del nord Italia, tra le altre cose. Le lire sono state utilizzate sia nei vari ducati e regni dell’Emilia Romagna ma anche in altre zone del paese nella sua parte settentrionale, fino ad essere unificata nella lira intesa come unica valuta del paese.
Dalla fine del settecento all’inizio dell’Ottocento sono state varie le monete che hanno trovato una discreta affermazione nelle aree di appartenenza, proprio come questa moneta da 3 lire in argento, recante il profilo di Ferdinando di Borbone Parma, mentre dall’altro lato è presente proprio la dicitura del valore, riportata in lettere.
E’ un esemplare molto interessante perchè di fatto in corso di valore solo per un numero di anni abbastanza ridotto, ed evidenzia come erano diverse le monete rispetto ai giorni nostri. Un esemplare di questo tipo costituisce un pezzo dalla rarità medio / alta, ed a seconda dello stato di conservazione un pezzo di questo tipo può valere anche fino a 1000 euro, mentre in media il valore si aggira tra i 150 ed i 500 euro.
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