Allerta pressione alta: ecco 5 alimenti da non magiare assolutamente

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La pressione alta è una delle condizioni più diffuse in ambito comune, non sempre considerata una malattia in senso effettivo. Però l’alimentazione può sicuramente influire in modo effettivo su questo specifico fattore a partire da quali non mangiare assolutamente. Quali sono gli alimenti da non mangiare in caso di pressione alta?

E’ bene comprendere a fondo il senso di pressione alta, ossia l’ipertensone arteriosa, valore che corrisponde a qualcosa di molto comune nelle nazioni definite generalmente economcamente “ricche”, in Italia circa ll 30 % degl adulti statsticamente soffre di questa condizione a livello generale. Nella stragrande maggioranza dei casi non è sviluppata a partire da un momento specifico della vita, ma insorge con la maggiore età, in particolare dopo i 65 anni, e solo raramente risulta essere la conseguenza (o una di queste) di malattie specifiche.

E’ una condizione spesso “latente” perchè i sintomi sono quasi assenti, oppure legati a condizioni spesso generiche, come mal di testa, debolezza, vertigini, stordimento, alterazioni della vista oppure difficoltà nel far coaugulare il sangue.

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Lo strumento per misurare la pressione alta. Quali cibi da evitare?

Una persona con ipertensone arteriosa presenta una velocità e “potenza” di movimento di vene nelle arterie, che viene misurata con uno strumentto chiamato sfigmomanometro che evidenzia due tipologie di pressoni, quella sistolica e quella distolica. Per molti dei casi di ipertensione non è facile comprendere a fondo le cause, spesso sono molto disparate, legate a condizione genetiche ma la dieta svolge un ruolo importante in tal senso.

Quali sono gli alimenti da non mangiare da parte di chi soffre di pressione alta?

In linea di massima il sodio contenuto nel sale direttamente ma anche sotto forma di altri elementi attraverso molti cibi confezionati, è alla base degli alimenti da scartare, quindi:

I crackers ad esempio che sono naturalmente ricchi di sale, così come snack confezionati, ma anche quelli privi di sale sulla superficie vanno attenzionati nella composizione.

Gli insaccati in particolare quelli come il salame, lo speck o la pancetta, che in condizioni di grave ipertensione vanno “banditi” in tutti gli altri casi è sufficiente consumarli poche volte a settimana, magari optando per quelli meno “salati”, evitando quindi il salame e privilegiare il tacchino o il prosciutto.

Regolarizzare il consumo di alimenti con caffeina e teina, quindi tendenzialmente caffè e te. Non per forza vanno evitati ma ridotti nella frequenza di utilizzo comune.

Discorso simile per gli alcolici, evitando i superalcolici, vino e birra non costituiscono la principale causa di ipertensione ma è opportuno consumarli in quantità ridotta.

Quasi ogni forma di cibo in scatola, che contiene sotto varie forme il sodio, vanno attenzionate ed evitate in ogni condizione (il sale viene utilizzato anche per la conservazione dei cibi).

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